IL RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI: MENO RISORSE AL SSN ITALIANO E AUMENTO DEI COSTI PER I CITTADINI

La Corte dei Conti ha presentato il “Rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica”, all’interno del quale si fa il quadro della situazione attuale dell’economia italiana, che da una parte sembra in uscita dalla fase recessiva e dall’altra riscontra non poche difficoltà nel consolidare la ripresa.

I conti della spesa sanitaria peggiorano: in seguito ai tagli fatti pro risanamento, l’Italia ha erogato la metà della Germania e il 20% in meno della Francia, causando un calo della spesa di circa 2 punti all’anno, tra il 2009 e il 2014. Il comparto regionale appare profondamente mutato dalla crisi e la riduzione delle risorse ha portato ad un aumento sostanziale della concentrazione della spesa, con il risultato che i cittadini si trovano a dover pagare il conto finale in termini di spesa privata e rinuncia alle cure, liste d’attesa per esami medici e cure dentali. Agli assistiti viene richiesto un contributo che nel 2013 è risultato ammontare al 3,2% della spesa complessiva, a fronte di importi ben più contenuti in Germania (1,8%) e in Francia (1,4%). Inoltre, aumentano i casi di rinuncia alla cura a causa dei costi elevati e di liste d’attesa sempre più lunghe.

I dati Ocse confermano il divario con gli altri Paesi in termini di risorse, pubbliche e private, destinate alla spesa sanitaria: in Italia è inferiore il numero dei posti letto (3,4 per 1000 abitanti contro l’8,3 in Germania e uan media del 4,8 nei paesi Ocse) e la riduzione delle strutture ospedaliere non risulta adeguatamente corrisposta dal recupero dei posti in strutture LTC in rapporto alla popolazione anziana.

Nei prossimi anni, come spiegato dalla Corte dei Conti, il settore dovrà riassorbire le rilevanti differenze a livello territoriale e assicurare il contributo richiesto al risanamento finanziario. Ciò richiede una valutazione dei margini di manovra che possono derivare dal superamento di inefficienze gestionali e organizzative e un’attenta verifica della funzionalità degli strumenti finora utilizzati. Servono dunque meccanismi di controllo della spesa efficaci e un utilizzo delle strutture e risorse pubbliche più appropriato, con l’obiettivo di conciliare risparmi e innovazione.